martedì 20 aprile 2010

Voci dal Tevere 1 - Roma vale molto più di un Cats.

NB: le voci sono state intercettate da sconosciute passanti, ma è impossibile per me ricordare quale delle due versioni del dialogo seguente sia stata effettivamente pronunciata.

versione 1
Signora seria: Allora avete visto Cats?
Signora allegra, ma con naturalezza: Guarda, abbiamo visto un sacco di cats.

versione 2
Signora seria: ma vi è piaciuto Cats?
Signora allegra, ma con naturalezza: Certo! A noi il cats piace tantissimo.

conclusione
Esticats?


Tonnarelli cacio e pepe

Vi starete chiedendo: ma dove cavoli li trovo io i tonnarelli fuori da Roma? Bella domanda, e ad esser sinceri anche a Roma si trovano difficilmente nei supermercati comuni. Ecco perché farete dei semplici spaghetti. Ricordate, però, che sarebbe opportuno lamentarvi ritualmente coi vostri commensali: "che disdetta! mannaggia all'albicocca! Proprio non sono riuscito a trovare i tonnarelli...".

La procedura è semplice, ma presenta delle insidie.
1. fate soffriggere olio abbondante con dei grani grossolanamente schiacciati di pepe nero e fate cucinare per un po', ma non così tanto da far bruciare olio e padella. Diciamo 2 minuti? [c'è chi aggiunge un po' d'acqua calda in questa fase, ma nel mio esperimento ho scoperto che era meglio di no]
2. Appena gli spaghetti, pardon i tonnarelli, sono al dente scolate, conservando un po' di acqua di pasta.
3. In un'insalatiera o nella stessa pentola della pasta svuotata, mettete gli spaghetti, abbondantissimo pecorino romano (vabbuò pecorino) opportunamente grattuggiato prima, savasàn, e al bisogno uno o più mestoli di acqua calda.
4. mescolate selvaggiamente, pregando santa Sabrina Ferilli, santa Lollobrigida martire del botox e tutti i patroni della romanità che l'effetto sia una specie di mantecatura e non del formaggio sciolto su della pasta all'olio di frittura e pepe.
5. Il piatto è pronto. Accattatevill'!